Dopo due lunghissimi anni, torna a disposizione del paese di Fumane, dei suoi sport e della nostra società di basket la palestra delle scuole medie! Piccola, onestamente inguardabile, ma l’unica palestra del paese, dove nei primi anni ’80 hanno iniziato a giocare le prime squadre di basket e nel 2002 ha mosso i primi passi il Fumane Basket, società che dona le radici all’Ubik Pallacanestro di oggi.
Due anni fa è esploso il Covid e la dirigente scolastica ha deciso di chiudere l’impianto ad associazioni esterne, segregandole tutte nella vicina tensostruttura, pallone pressostatico freddo, ma soprattutto senza spogliatoi, senza un bagno, senza nemmeno un rubinetto dove riempire una borraccia. Motivazione? Gli sportivi (che spesso sono gli stessi alunni della scuola) avrebbero potuto lasciare tracce di Covid in palestra per gli studenti del giorno dopo…… In questi due anni ne abbiamo passate di ogni tipo: dall’espulsione improvvisa in un pomeriggio di marzo 2020 di un gruppo di bambini di 4-5 anni della Scuola Circo, alla cacciata serale di un’Under 17 Ubik con minaccia di chiamare i Carabinieri se non fossimo usciti di corsa, dagli appostamenti serali da parte di collaboratori scolastici per evitare di farci entrare, ai lucchetti con catene posti internamente alle porte. Riversare tutti nella tensostruttura (atto che la preside stessa al nostro presidente di due anni fa ha definito di “grande generosità da parte sua”), ha provocato che metà delle società sportive che usavano gli impianti di Fumane rimanessero senza uno spazio: addio al Fantasy Skate di pattinaggio, alla scuola Circo, all’Insanity, a molte squadre di tamburello, al calcio a cinque, ma soprattutto a quasi tutte le squadre della Ugolini Petroli Ubik Pallacanestro: a Fumane, paese dove la nostra società sportiva è partita 20 anni fa, sono rimasti solo i bambini dai 3 anni alla quarta elementare, ad allenarsi al freddo senza un bagno o un rubinetto. E se a un bimbo (o soprattutto a una bambina), fosse scappata la pipì? Nel prato sul retro o poteva farla a casa propria, con generosità.
Inoltre, l’aver consegnato la tensostruttura alle pericolosissime associazioni sportive ha fatto sì che la scuola non abbia più voluto usufruirne, altrimenti i suoi alunni avrebbero contratto il Covid lasciato nell’impianto dagli sportivi, togliendo così la possibilità di fare educazione fisica al chiuso per i bambini delle elementari al mattino. Cosa che accade tutt’oggi. Ricordiamo che le associazioni sportive ad ogni allenamento hanno controllato e controllano temperature, autocertificazioni, greenpass, supergreenpass, nonché sanificato di volta in volta l’impianto, perché le associazioni sportive hanno subìto regole molto più ferree della scuola stessa. Comunque, in un colpo solo, in due anni di pandemia, devastante psicologicamente per chiunque, si è tolta la possibilità di praticare sport in sicurezza sia ai bambini a scuola che ad un sacco di società sportive al pomeriggio: caso unico certificato in tutta Verona e provincia. E alla fine di tutto cosa ci siamo sentiti dire? Che gli atleti delle associazioni sportive possono portare il virus in palestra, che davanti ad una pandemia globale era l’unica soluzione (nonostante i vaccini, i greenpass, i supergreenpass, …), poi che era colpa del Comune, che mancavano fondi per le pulizie, che era colpa della “non” organizzazione delle associazioni sportive, che blablabla… Abbiamo dialogato, fatto incontri, messo tutto nelle mani della amministrazione comunale di Fumane, che le provate tutte senza risultati. Abbiamo inviato anche mail e pec, atteso e sperato. Non abbiamo mai ricevuto una risposta scritta, solo tante parole, che tali sono rimaste. Sono passati due anni!
Ciliegina sulla torta? Le prime associazioni sono entrate in palestra finalmente lunedì 14 marzo, ma l’8 marzo scorso sono state accusate davanti all’assessore allo sport dalla preside di cui sopra di aver lasciato le luci accese in palestra… quando non avevamo ancora la chiave per entrare!!! No comment! E cosa hanno trovato le associazioni una volta entrate il 14 marzo? Spalti sporchi (vedi foto in basso delle prime pulizie), ma soprattutto un impianto lasciato al degrado: cassettine elettriche scoperte, battiscopa rialzati, porte degli spogliatoi divelte, un bagno sigillato, armadietti rotti (tutto documentato con video in presenza dell’assessore allo sport di Fumane). Chi ha avuto cura della NOSTRA palestra? Chi l’ha chiusa per due anni dall’interno con catene e lucchetti senza lasciare la possibilità di operare una normale manutenzione? Da oggi di cura ne avremo noi, noi delle pericolosissime associazioni sportive, perché l’amore del bene comune non si nasconde dietro alla burocrazia.
Oggi la palestra di Fumane torna ai suoi legittimi proprietari, cioè alla Comunità di Fumane! La scuola ce la concede poco, dalle 17 in poi, ma è già qualcosa. Quella palestra negli anni l’abbiamo sistemata, arredata, resa sicura e… nostra: le attrezzature sportive sono della Polisportiva e di Ubik Pallacanestro, come pure il tabellone luminoso, il defibrillatore, gli spogliatoi con panche e armadietti, i palloni, le ceste, i tappeti protettivi attaccati (e divelti dagli studenti della scuola) su tutte le pareti e sugli spigoli e sono di Polisportiva e di Ubik pure le linee per terra. È tutto nostro, pagato e sudato da noi, messo a disposizione con gioia della Comunità, della scuola, del paese. Qualcuno ce li ha tolti per due anni.
Attenzione, però. Ora gioiamo ma ricordiamo che la palestra delle scuole medie fa schifo: ha spigoli ovunque, un angolo di campo è tagliato da una parete, un canestro si sta staccando dal muro dov’è appeso e vive grazie a continue saldature o toppe in cemento poste negli anni, la linea da 3 punti si ferma sul prolungamento del tiro libero. È un impianto obsoleto e che chiede costantemente aiuto. Però è la NOSTRA palestra, è dove il basket è iniziato, è dove si respira amore per lo sport e attaccamento di un intero paese che ci ha giocato per 50 anni.
E se qualcuno leggendo questo articolo dovesse offendersi, non sarebbe un problema visto che è tutto scritto qui per la prima volta e documentato da video, ma soprattutto dalla testimonianza vera e viva di tutte le associazioni sportive di Fumane che hanno sempre firmato all’unisono ogni mail e lettera inviata e che per due anni sono state prese in giro.
Ora tutta la follia che ha accompagnato il periodo di Covid è finita: siamo tornati a casa! Finalmente!