Ugolini Petroli Ubik-Oppeano è stata una partita molto dura, sia dal punto di vista fisico che mentale per il lunghissimo testa a testa concluso negli ultimi secondi di gioco, nel quale si sono evidenziati momenti di buon basket come momenti di buio.
La squadra di coach Comencini e Frapporti ha condotto i primi 2 quarti arginando gli attacchi ospiti e lavorando molto bene sui dai e vai dettati dai play alle guardie. Bene anche i rimbalzi, non sempre bene la concentrazione sui palloni recuperati e le collaborazioni difensive.
Calo nel terzo quarto e recupero nell’ultimo.
Oppeano ben organizzata, con un numero 10 alto almeno 15 cm più dei nostri sul quale è stata impostata gran parte della loro partita, ha provato più volte a cambiare difesa ed usare blocchi in attacco senza però mettere in eccessiva difficoltà i meccanismi di gioco dei nostri.
Va sottolineata anche la tenuta fisica fino all’ultimo quarto, grazie al lavoro suggerito dal preparatore atletico di Ubik Pallacanestro, Luca Peri: “Non abbiamo mai problemi di gambe nei momenti finali – spiega coach Comencini – anzi, ci garantisce ossigeno dove gli altri spesso calano”.
Questa volta, tre sono i giocatori migliori in campo pari merito:
Ceradini, Fedrighi e Tognali, che hanno fatto davvero la differenza. Conclude il coach: “Avevamo chiesto a loro tre di turnarsi in una marcatura a uomo senza tregua sul loro 10, oggettivamente superiore per peso ed altezza. Non solo hanno eseguito alla lettera ma hanno portato a casa rimbalzi e recuperi al punto di annichilire gli attacchi inizialmente davvero efficaci dello stesso. Va detto infine che personalmente ho visto finalmente una squadra nel senso più lato possibile, uniti sia nell’impegno che nella voglia di portare a casa la partita. Questa squadra ha un cuore grande come tutta la Valpolicella e gambe lunghe per arrivare dove vuole. “Uniti riusciamo, divisi cadiamo”, questo volevamo arrivasse ai ragazzi, e non c’è stata migliore risposta della guerra che hanno fatto su ogni singolo pallone come squadra, siamo davvero orgogliosi di loro”.
C’è ancora molto da lavorare sui cali di tensione e la gestione di momenti salienti del match, ma ci sono ottime basi per farlo e questo conta più di qualsiasi risultato.