Gara 3 dei play out. A Venezia con ancora tante infortunate più due assenze dovute al lavoro e all’università. D’altronde siamo a livelli amatoriali e giocare in infrasettimanale su un’isola di Venezia significa prendere mezza giornata di ferie se non due… e non tutti possono.
Le nostre ragazze sono tese ma giocano. Almeno fino a quando hanno energie. Si resta attaccate alla partita fino al terzo periodo, quando, complici le assenze, i falli e il caldo iniziano ad entrare meno palloni, inizia il nervosismo, le nostre smettono di giocare e le padrone di casa allungano. Il colpo di grazia viene dato dall’assoluta disparità sui giudizi arbitrali: forse non ce ne sarebbe stato bisogno ma ancora una volta a Venezia gli arbitri ci hanno messo molto del loro. Chiaro che le nostre dovevano essere molto più brave a rimanere concentrate solo sulla partita. Ma è anche difficile in uno spareggio finale.
Dopo questa retrocessione in una stagione maledetta, ha voluto parlare sul nostro sito il presidente Damiano Conati: “Sono deluso. Non tanto per il risultato finale che ovviamente è negativo e lascia l’amaro in bocca. Sono deluso perché perdere la categoria in questo modo fa male. Sono d’accordo che noi ci abbiamo messo del nostro, che abbiamo sbagliato un sacco di canestri, che eravamo stanche morte per una stagione infinita e sfortunitissima, però andate a vedere i falli fischiati a Venezia nell’ultimo delicato periodo: 2! Andate a vedere il computo dei tiri liberi: 23 a favore di Venezia, 4 a favore di Scriani Fu.Sa. 23 a 4 liberi dati non si è mai sentito! E faccio notare che le avversarie sono una squadra giovane che pressa a tutto campo… sentirmi dire da una mia giocatrice: “Brutto brutto perdere così… accetterei di perdere avendo giocato la partita, ma stasera venire o non venire era tanto uguale… non ci avrebbero mai permesso di vincere”. È qualcosa che fa male allo sport! Non voglio cercare alibi. Anche perché l’alibi noi ce l’abbiamo già: un polso fratturato, due cisti operate, una distorsione al ginocchio, uno strappo muscolare, due delicate operazioni al cuore, un legamento crociato e tanti altri malanni che ci hanno pesantemente condizionato la stagione. A squadra sana e completa oggi non saremmo qui. Quindi l’alibi, se proprio vogliamo c’è già. E io la chiamo sfortuna. Stasera probabilmente avremmo perso ugualmente ma in questo modo fa davvero ancora più male. Avremmo dovuto vincerne una sola di più in campionato per arrivare sopra a Venezia e avere la bella in casa… quella era l’unica cosa per evitare questo epilogo. A tal proposito voglio fare i complimenti al Comitato provinciale di Verona perché hanno sempre mandato arbitri onesti ed equi. In un campionato regionale è sintomo di competenza e correttezza. Magari fuori Verona fosse sempre così e mi prendo tutte le responsabilità di quello che dico. Detto tutto questo rimbocchiamoci le maniche. È finita la stagione più sfortunata della nostra storia. Ora pensiamo a costruire il domani. Almeno in Promozione per qualche mese ci eviteremo le trasferte nel veneziano”.