Serie C: BATTUTA LA CAPOLISTA

Voto 10: alla squadra che batte la capolista 56-47! Partita
sontuosa, sempre davanti e con un piccolo sbandamento nel terzo periodo. Se
c’era una squadra che meritava di vincere era la nostra, difesa attenta e
attacco fatto con tantissimi schemi e bel gioco. Ha deluso invece la Virtus
Venezia, prima della classe fino a ieri: solo contropiedi, spesso anche troppo
forzati, e una difesa altalenante: troppo molle, soprattutto nell’uno contro
uno quando non pressava, troppo aggressiva e fallosa (anche se gli arbitri
questo non l’hanno riscontrato) quando decideva di pressare. E con una difesa
cosi e arbitri che non fischiano, qualcuno può farsi male! Ne ha la peggio
coach Alessandra Giardini, costretta a giocare nel finale per le defezioni di
Bazzoni, Bianchi e (durante il match) di Armani e uscita per la frattura del
malleolo dopo appena un minuto dal suo ingresso.
Voto 9: a Roberta Martini tornata a giocare dopo un anno. Un
allenamento giovedi e subito in campo domenica. Si vede che le manca il ritmo
del match, ma nel finale anche lei mette punti pesanti (7 in totale).
Voto 8: al tifoso Brunetto l’amuleto. 6 partite viste della
Serie C e 6 vittorie! Con lui a S.Ambrogio è caduta anche la capolista!
Voto 7: al giovane arbitro sig. Pomari. È giovanissimo, ma si
vede che avrà un bel futuro. Manca ancora di carisma e di esperienza e in
alcuni momenti preferisce nascondersi che prendere una decisione forte, però la
stoffa c’è e se fosse affiancato da un arbitro vero, crescerebbe davvero bene!
Voto 6: al pubblico di casa. Caloroso e davvero vicino alla
squadra: canti e trombette che hanno animato davvero tanto gli spalti. Sembrava
di essere tornati ai tempi dei tamburi o delle cornamuse in palestra a
S.Ambrogio. Magari tutte le palestre fossero cosi vivaci e rumorose: non c’è
sport senza pubblico! Purtroppo i tifosi di casa sono caduti nel tranello anche
loro e dopo le prime malefatte di uno dei due arbitri non ci hanno più visto e
l’hanno fischiato e non solo per gran parte del match. Ci si poteva certamente  regolare di più, ma un atteggiamento del
genere dell’arbitro avrebbe innervosito anche un santo. Un complimenti per non
aver mai insultato le giocatrici in campo, nonostante le ospiti abbiano tentato
più volte di provocare i tifosi (forse credendo che le critiche che arrivavano
fossero per loro e non per il fischietto di gara). Proprio all’opposto di
quanto accaduto coi tifosi avversari a Venezia!
Voto 5: alla classifica. Quelle in alto perdono, quelle
sotto vincono. Nonostante delle bellissime e pesantissime vittorie, siamo
sempre terzultimi! Ma adesso arrivano gli scontri diretti… da non fallire!
Voto 4: alla sfortuna. Ad inizio anno i legamenti di
Federica Perazzoli, una settimana fa il grave guaio muscolare di capitan Elena
Bazzoni, oggi la rottura del malleolo dell’allenatrice/giocatrice Alessandra
Giardini. Insomma, non va proprio dritta!
Voto 3-2-1: all’arbitro Conte. La società ad un certo punto
era intenzionata a ritirare la squadra dal campo. Si è deciso di continuare,
con il senno di poi forse sbagliando: quella decisione avrebbe evitato
ulteriore nervosismo, un infortunio grave, una scenata del nostro
vicepresidente, qualche squalifica che sicuramente arriverà! Conte decide di
essere protagonista della domenica: una serie spropositata di decisioni
assurde, mai viste. E quando Marta Romanelli subisce una gomitata in pancia,
volontaria, in piena area, a gioco fermo e stramazza al suolo e lui vedendola a
terra, le fischia un fallo antisportivo a carico, qualcuno ha anche pensato che
fosse in malafede! Se un arbitro ha la capacità di far imbufalire oltre 50
persone sugli spalti, le giocatrici in campo, il refertista, gira le decisioni e rifila falli
tecnici o antisportivi senza rendersene conto e si ritrova pure una giocatrice
con il gesso per quasi 2 mesi, forse qualche colpa ce l’ha! Il suo collega per
fortuna ha fatto il suo dovere, ma non ha avuto il coraggio (forse per l’età
troppo giovane) per mettergli un freno!
Voto 0: al vicepresidente Damiano Conati, per sua stessa
ammissione. Al tavolo non ha saputo controllarsi e al momento della gomitata
vista e sanzionata al contrario (la fatidica goccia…), ha insultato pesantemente
Conte. Aveva ragione, ma ha sbagliato i modi. È rammaricato per l’accaduto e
attraverso il sito della società si scusa con le giocatrici, con la società
ospite e con il pubblico presente per il brutto gesto. Ci sentiamo di
aggiungere che ha sbagliato e che è giusto che ora paghi con una squalifica, ma
è raro vedere comportamenti così. Se si è arrivati a tanto, forse c’è da farsi
un esame di coscienza: perché non si può dare una squalifica anche ad un
arbitro?
Tabellino. Abriotti
2, Armani 10, Bernini 11, Betteli 1, Galvani 4, Giardini, Girelli 3, Lunigiani,
Martini 7, Romanelli 18. Coach. Christian Leso